BABILONIA TEATRI---THE END--
3. IL BOIA
voglio il mio boia voglio affittarlo prenotarlo
comprarlo ora voglio che viaggi con me
sempre fedele al mio fianco
voglio sia scritto nero su bianco
sono il tuo boia sono il tuo boia
voglio il sigillo del notaio poche parole chiare
non voglio una morte lenta voglio un colpo di pistola
uno solo qui in testa in mezzo agli occhi
la chiamate vita non la voglio non voglio viverla
non voglio vederla non voglio soffrirla
non mi interessa poche parole chiare
non voglio una morte lenta non pensate di fottermi
di aggirami di incularmi lo dico adesso lo scrivo
pago dovrete farlo basta schiacciare il grilletto
voglio un’assicurazione sulla morte sulla mia morte
un’assicurazione contro la morte lenta non voglio corsie
medici orari da rispettare preti da consolare
nessun camice nessuna flebo nessuna siringa
niente macchine tubi elettricità confort pulizia
niente antidolorifici antispasmi cure palliative
niente esperti professionisti tecnici nessuna firma
nessun consenso nessun giudice nessun protocollo
nessuna prassi nessuna cifra
non diventerò el me numero de leto
la me cartella i me esami le me radiografie
le me analisi del sangue
piscio sui vostri ospedali sui vostri ricoveri sui vostri ospizi
piscio sulla vostra ipocrita benevolenza
sulla vostra morale consolatoria sulla vostra religione addomesticata
piscio sul vostro sentimentalismo squallido
sulle vostre maratone della solidarietà sulla vostra falsa pietà
piscio sulla vostra scienza sulla vostra tecnica sulla vostra burocrazia
non mi riciclerete non mi donerete non mi smembrerete
non mi farò tagliare a pezzi non voglio un cuore un rene
un polmone de seconda mano
non sono dorian gray
non sono dorian gray
non sono dorian gray
voglio il mio boia
non mi vedrete con le mutande piene de merda
nuotare nel me stesso pisso
non mi farò lavare da una troia che non sa la mia lingua
non passerò gli ultimi anni col pannolone
non passeggerò con altri vecchi rincoglioniti
mentre voi a casa scopate
non vedrò la vostra faccia di culo una volta al mese
non mangerò sbobba imboccato
non mi alimenterò con una sonda piantata in pancia una flebo in vena
non avrò una sacca piena di piscio attaccata al me leto
non offrirò lo spettacolo del mio cervello che marcisce
non aspetterò che mi si formino le piaghe sul culo
non guarderò la tv parcheggiato in un salone
non conterò i me denti cadere
non ascolterò le urla dei me compagni de stanza
non sopporterò i loro lamenti la loro follie le loro agonie
non li vedrò morire non aspetterò el me turno
non mi farò ficcare in bocca pastiglie di cui non so pronunciare il nome
non ascolterò le vostre rassicurazioni i vostri incoraggiamenti
le vostre bugie le vostre domande sul me stato de salute
non sopporterò il vostro imbarazzo la vostra impotenza
non vi darò la possibilità di recitare la vostra parte
non vi rivolgerò le mie accuse non scaglierò contro di voi il mio rancore
non passerò gli ultimi giorni in una cella addobbata da stanza
non voglio il comodino el taolo la sedia in dotazione
non vivrò in un luogo di cui non ho le chiavi non seguirò i vostri orari
non mi sottometterò alle vostre cure alle vostre statistiche
alla vostra razionalità non obbedirò alle vostre leggi
non accetterò la vostra accoglienza non combatterò nessuna inutile battaglia
non cambierò idea non smetterò di fumare di bere di mangiare
resterò uguale a me steso nessuno vedrà le mie lacrime
le ho sempre versate nel mio buio privato là resteranno
là dove mi chiudo a piangere a godere solo solo piango
solo mi prendo in mano l’uccello
non vi permetterò di strapparmi alla mia solitudine
non vedrò i vostri figli non li alleverò non laverò le vostre pentole
le vostre lenzuola le vostre mutande non vi farò da monito
da presagio da insegnamento me ne andrò senza lasciare traccia
non voglio sporcare perdere inutilmente i capelli diventare ‘no scheletro
versare su camici bianchi la me bile el me vomito
basterà un colpo di pistola uno solo economico veloce
senza controindicazioni per pulire ‘na canna dell’acqua
un getto modesto misurato che non schizzi le pareti
non dovrete assistere non dovrete ricordare
non sarete tenuti al pellegrinaggio delle visite dei saluti delle commemorazioni
non sarò più corpo cenere solo solo cenere nessuno strascico nessun intralcio
niente fiori niente lumini nessun inutile via vai solo quiete
pace vita solo quiete pace vita solo quiete pace vita
mi metteranno in un sacco di gomma mi tireranno fuori dal sacco
non saprete mai chi mi svuoterà
non saprete mai chi mi truccherà
non saprete mai chi preparerà il mio corpo
mi troverete dentro una bara la bara che avete scelto
vestito col vestito che avete scelto
in un’urna l’urna che avete scelto
un prete che non mi conosce officerà il mio funerale dirà a tutti chi ero
cosa pensavo quali sono stati i miei meriti e le miei qualità
un prete che non vi conosce vi consolerà dicendo che dio mi ha voluto
dio mi ha chiamato a dio sono tornato
un prete che non mi conosce mi benedirà mi accoglierà nella chiesa dei papi
non conterà se sarai stato il mio dio non conterà se mi sarò fatto idolo o immagine
non conterà se ti avrò nominato invano
non conterà se avrò santificato la festa
non conterà se avrò onorato il padre e la madre
se avrò ucciso se avrò commesso adulterio
se avrò rubato se avrò detto falsa testimonianza
se avrò amato il mio prossimo
sarà sufficiente che non mi sia dato la morte.
2 Comments:
E' la radiografia cruda che ognuno di noi ha timore di confessare, ma che invece, ai nostri giorni, è quella a cui la maggior parte di noi, purtroppo sarà costretto ad accettare, volente o nolente! Bravo Digna come sempre sai essere!!
Ciao Franco, caspita recenzione formidabile da critico letterario di prim'ordine, è un pezzo di teatro molto bello che ho l'impressione venga nascosto. ciao
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