domenica, ottobre 07, 2012


A cosa serve la Poesia?

Sig. Dignani a cosa servono quelli come lei?
A stimolare rigenerare la cultura, i mezzi intellettuali altrui, credo, spero.
Mi presento artista, pittore e poeta .
Cos'è poeta? c'è un accredito a questi titoli? Una ragione sociale?Ti accredita l'istruzione? la bibliografia? O un educazione accademica nel solco della tradizione? Non ho niente di tutto ciò.
Poeta: Chi scrivendo in versi, esprime una forte originalità artistica. Dice il vocabolario.
Nevrotico che sublima la propria sofferenza, il disagio esistenziale,questa credo sia stata la mia matrice.
L'esser bordenline è un lusso che non m'è stato concesso, lo spirito è maturato nei decenni ed è divenuto sistematico.
Questo mi permette uno sguardo sull'esistenza con la particolare forma mentis del cosiddetto artista. E' un percorso in salita?
L'esperienza dello spirito, nelle sue modalità non sempre trova amici,
pubblico o risate spendibili, deve ballare da sola e fare ciao da lontano al lieto vivere che s'arrampica sui vetri, che se capita che è stanco d'arrampicarsi, capita che si rivolge allo spirito.
Cos'e lo spirito?
La mia idea oltre quello che si può leggere su Wikipedia è che
nei processi cognitivi il pensiero non è agganciato necessariamente solo alle convenzioni e codificazioni date, ma organizza un parallelo più o meno sistematico sentire l'esistenza, per difesa e\o per educazione, che esterna con linguaggi astratti, paradossi, provocazioni o altro, per ricreazioni voluttuarie o comunque gratificanti, consolatorie, vitali.
Il cervello ha bisogno di gratificazioni e ha in carico i nostri bisogni.
E' un abitarsi parallelo, stoico, quasi alternativo se serve.
Tutto ciò ha di utile che può favorire, stimolare, la creatività in grado molto superiore alla norma. Le manifestazione dell’Arte del Fare degli umani sono in diversi gradi prodotto dello spirito.
Noi senza soldi, titolari di quel coso nelle mutande abbiamo lo Spirito.
Noi senza soldi, titolari di quella cosa nelle mutande abbiamo lo Spirito.Sarà consapevole il normotipo che è con le pippe mentali che s'è costruito il mondo?
Why senza because, poesie.(E. Dignani)

Quel paio di righe prima della silloge è un po’ l'andazzo della rappresentazione del problematico mondo che il mio teatro del dire racconta.
Inizio con fantasia erotica, una pulsione con ghiaccio e cannuccia, baci inesistenti ma spirito divertito: eterosessuale non praticante, il che qui sul pianeta Terra fa molto scemo agli occhi del normotipo.Nel teatro del dire ci si relaziona con dei fantasmi,si è chiari e allegri, il senso è quasi sempre immediato, ci sono paradossi, provocazioni e qualche piacevole insolenza
Mai avuto famiglia, amici, i cari parenti hanno fatto quello che potevano col diverso.
L'uomo solo non esiste è un astrazione, difficile da abitare.
Senza un sufficiente grado di socializzazione primaria e secondaria viene meno
quel sapere codificato delle convenzioni che ci abilita attivi nella norma, normotipi,
si è incapaci, incapienti e nel mio caso già da giovane presi atto d'esser i.d.i.o.t.a.
Un intelligente delibera:
Individuo. Decisamente. Incapace. Ostinatamente. Teatrale. Assente.
l’educazione : consapevolezza di sé che si autodisciplina in automatico.
L’educazione artistica, ricreativa per vitalità passive, sopite.
La creatività artistica trova spesso diffide : che sono sociali e\o intellettuali.
L’individuo entra a far parte della società assumendo un ruolo. Naturalmente, può rifiutarlo, non riconoscerlo, ma allora si espone al rischio di divenire asociale, un deviante. La società allora lo emargina e alla fine lo ostracizza. Chi rifiuta un ruolo,ogni ruolo, per liberarsi dalle maglie della società, non può contare su molte opzioni. L’artista e il criminale si pongono al di fuori dei ruoli della normalità quotidiana, ma ben presto hanno a che fare in prima persona con i rigori del controllo sociale.(Franco Ferrarotti)

L’Università non è un luogo di trasformazione; è, al contrario, un luogo di conservazione: si trasmette un sapere stabilizzato. Ecco perché non bisogna aspettarsi che l’Università contribuisca in forme rivoluzionarie alla trasformazione della società: essa funziona per conservare la società, per “difenderla”, per riprendere il titolo del seminario di Foucault. L’Università, è bene ricordarcelo, produce discorsi interni al sistema di potere nel quale essa esiste.
(Giancarlo Alfano)
Siccome la realtà è ambigua , ambivalente, l’ordinario è disciplinato nelle convenzioni sulle quali è configurata l’educazione del normotipo, l’ordinario è quel flusso di mezza realtà attivata che ci è data dalle convenzioni, l’artista fa rappresentazioni di questa realtà ambigua, ambivalente, esce come può dall’ordinario, e rimanda la propria visione del mondo, non superficiale, creativa, teorica, potenzialmente utile. La realtà è doppia, ambivalente , ambigua, l’ordinamento, la convenzione ne disattiva la metà per il richiamo all’ordine necessario all‘ordinario.
Questa realtà possibile, rende intellegibile, possibile un ambito sociale, l’arte ritorna dove l’astrazione, il mistero, sfumano degradano e li contempla .
Il poeta va inteso come un dialettico con una sintassi particolare, un teatro del dire,che pretende di aver qualcosa da dire e che parla all’infinito relativo, il lettore ne dovrebbe tener conto.
Ognuno di noi è un ente finito , l’insieme di noi , gli umani, sono un infinito relativo.

2 Comments:

Blogger Blumy said...

Buon giorno, Enrico. Vado dritta dritta su fb perchè qui mi perdo un po' e immagino di trovarti anche lì.
Blumy

2:27 AM  
Blogger enrico dignani said...

ciao buongiorno,

9:06 AM  

Posta un commento

<< Home